Aradia, strega bambina, figlia della Somma Diana
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Colei che per prima insegnò l'Arte della Stregoneria agli uomini.
Aradia
Il vangelo delle streghe
In queste pagine sono presentati alcuni racconti e canti tratti dal testo di Charles G. Leland, "Aradia or the Gospel of the Witches", in italia edito come "Il vangelo delle Streghe".
Il Libro, pubblicato per la prima volta nel 1899, e' una raccolta di leggende, rituali, invocazioni (a cui e' attribuita un'origine tosco-romagnola), che gravitano intorno alla figura di Diana, nella veste di regina delle streghe.
Bisogna pero' far presente che alcuni ritengono si tratti di una raccolta "costruita" senza effettive basi reali.
Visto comunque la risonanza che ha ormai questo testo, e per una migliore comprensione/visione dell'argomento, consiglio in ogni caso la lettura del libro.
Nota 1 (rettificata): in seguito ad alcune discussioni avevo precedentemente scritto che questo testo non aveva a che fare con la Wicca: la cosa non è esattamente corretta.
In effetti il libro di Leland non ha a che vedere con la Wicca da un lato pratico, bensì a un livello di origini e di contesto.
Nota 2: i testi sono presi e trascritti così come in originale. Non ci sono aggiunte personali.
Nota 1 (rettificata): in seguito ad alcune discussioni avevo precedentemente scritto che questo testo non aveva a che fare con la Wicca: la cosa non è esattamente corretta.
In effetti il libro di Leland non ha a che vedere con la Wicca da un lato pratico, bensì a un livello di origini e di contesto.
Come Diana generò Aradia
Questo e' il vangelo delle Streghe: Diana amava profondamente suo fratello Lucifero, Dio del Sole e della Luna, Dio della Luce (splendor), cosi' fiero e orgoglioso della propria bellezza che per questo fu cacciato dal Paradiso.
Diana ebbe da suo fratello una figlia, a cui diedero il nome di Aradia
A quei tempi, c'erano molti ricchi e molti poveri sulla terra. I ricchi rendevano schiavi i piu' poveri.
Allora c'erano molti schiavi che venivano trattati crudelmente: in ogni palazzo c'erano torture, in ogni castello c'erano prigionieri. Molti schiavi fuggivano. Si davano alla macchia nelle campagne: percio' divennero ladri e malfattori.
Invece di dormire, di notte tramavano la fuga, rubavano ai loro padroni e poi li assassinavano.
Cosi' abitavano sulle montagne o nelle foreste come rapinatori e assassini: e cio' per evitare la schiavitu'.
Diana disse Un giorno a sua figlia Aradia:
E' vero che tu sei uno spirito,
ma tu sei nata per essere ancora
mortale, e tu devi andare
sulla Terra e fare da maestra
a donne e uomini che avranno
Volonta' di imparare la tua scuola
che sara' composta di stregonerie.
Non devi essere come figlia di Caino
E della razza di quelli che son divenuti,
scellerati e infami a causa dei maltrattamenti,
come Giudei e Zingari,
tutti ladri e briganti,
tu non diventi...
Tu sarai (sempre) la prima strega,
la prima strega venuta al mondo.
Tu insegnerai l'arte di avvelenare
di avvelenare (tutti) i signori,
di farli morti nei loro palazzi.
Di legare lo spirito dell'oppressore;
E dove si trova un contadino ricco e avaro
insegnerai alle streghe tue alunne
come rovinare il suo raccolto
con tempesta, folgore e baleno,
con grandine e vento.
Quando un prete ti fara' del male
del male colle sue benedizioni,
tu gli farai (sempre) un doppio male
col mio nome, il nome di Diana
Regina delle streghe...
Quando i nobili e i preti vi diranno:
"Dovete credere nel Padre,
nel Figlio e in Maria"
rispondetegli sempre:
"Il vostro Dio Padre, suo Figlio e Maria
sono tre diavoli...
Il vero Dio Padre non e' il vostro Dio
io sono venuta
per distruggere la gente cattiva
e la distruggero'...
<<Voi altri poveri soffrite anche la fame,
e lavorate male e molto
soffrite anche la prigione;
ma pero' avete un'anima
un'anima piu' buona
e nell'altro mondo voi starete bene;
e gli altri male >>
Ora, quando Aradia ebbe imparato a compiere ogni sorta di stregoneria e a distruggere la razza infame degli oppressori, insegno' ai suoi discepoli quest'Arte e disse loro:
Quando io saro' partita da questo mondo,
qualunque cosa avrete bisogno,
una volta al mese, quando la luna
e' piena,
Dovete venire in luogo deserto,
in una selva tutte insieme,
e adorate lo spirito potente della vostra regina
di mia madre Diana, e chi vorra' imparare la stregoneria,
Che ancora non conosce
mia madre le insegnera' tutte le cose sconosciute.
Sarete liberi dalla schiavitu'!
E cosi' diverrete tutti liberi!
E come segno della vostra vera liberta'
uomini e donne nei vostri riti
sarete tutti nudi.
fino a che non sara' morto l'ultimo degli oppressori.
Farete il giuoco del moccolo di Benevento,
e farete poi una cena cosi'.
Nota dal testo:
Secondo Leland, il nome Aradia deriva da Erodiade o Herodiad, non in riferimento alla figura del Nuovo Testamento, ma ad una versione precedente di Lilith recante lo stesso nome, nata dalla fusione delle <<regine del cielo ariane e semitiche>>.
Secondo Leland, il nome Aradia deriva da Erodiade o Herodiad, non in riferimento alla figura del Nuovo Testamento, ma ad una versione precedente di Lilith recante lo stesso nome, nata dalla fusione delle <<regine del cielo ariane e semitiche>>.
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Come Diana creò le stelle e la pioggia
Diana fu creata prima di tutta la creazione. In lei c'erano tutte le cose. Fuori di lei, la prima oscurita', si divise. Fu separata in luce e oscurita'. Lucifero, suo fratello e figlio, se stessa e la sua altra meta', fu la luce.
Quando Diana vide che la luce era cosi' bella, la stessa luce che era la sua altra meta', suo fratello Lucifero, la bramo' con ardente desiderio. E volendo ricevere ancora la luce nella sua oscurita', la inghiotti' in estasi, con passione e tremo' di volutta'. Questo desiderio divenne l'Alba.
Ma Lucifero, la luce, scappo' da lei e non volle cedere alle sue brame: egli era la luce che volava fino ai punti piu' lontani del cielo, il topo che fugge d'inanzi al gatto.
Allora Diana ando' dai Padri del Principio, dalle Madri e dagli spiriti che esistevano prima dei primi spiriti, e si lamento' con loro che non poteva vincere Lucifero. Essi l'apprezzarono per il suo coraggio e le dissero che per risorgere, avrebbe dovuto prima cadere; per porsi a capo delle Dee doveva diventare mortale.
E nelle ere passate, nel tempo dei tempi, quando fu creato il mondo, Diana venne sulla Terra, e come pure fece Lucifero, che era caduto, e Diana insegno' la magia e la stregoneria da cui derivarono le streghe, le fate e i folletti, che sono come gli uomini, ma non sono mortali.
Accadde che Diana assunse sembianze di un gatto. Suo fratello aveva un gatto che prediligeva fra tutte le altre creature, e che dormiva ogni notte sul suo letto. Un gatto piu' bello di ogni altra creatura; era una fata ma lui non lo sapeva.
Diana convinse il gatto a scambiarsi con lei; cosicche' ella giacque con suo fratello, e nell'oscurita' assunse nuovamente il suo aspetto e cosi' per mezzo di Lucifero divento' madre di Aradia.
Ma quando al mattino scopri' di essersi congiunto con sua sorella e che la luce era stata conquistata dall'oscurita', Lucifero divenne una furia. Ma Diana gli canto' un incantesimo, una potente canzone - ed egli rimase in silenzio - la canzone della notte che placa e che fa dormire; cosi' egli non pote'dire nulla.
Diana con le sue arti magiche lo incanto', finche' egli cedette al suo amore.
Questo fu il primo incantesimo. Canto' sottovoce la canzone; ed era come il ronzio delle api (o come un arcolaio che filava la vita). Diana filava la vita di tutti gli uomini. Tutte le cose erano filate dall'arcolaio di Diana. Lucifero lo faceva girare.
Diana non era conosciuta alle streghe, agli spiriti, alle fate e agli elfi che abitano in posti deserti, ai folletti, come loro madre. Si nascose in umilta', e divenne mortale; ma per suo volere si innalzo' nuovamente su tutti. Aveva una tale passione per la stregoneria, e divenne cosi' potente, che la sua grandezza non poteva piu' restare nascosta.
Una notte si incontro' con tutte le streghe e le fate, e disse loro di poter oscurare i cieli e cambiare le stelle in topi.
Tutti coloro che erano presenti dissero: <<Se tu puoi fare una simile stranezza, se sei realmente assurta a tale potere, sarai la nostra regina.>>
Diana ando' allora nella strada, prese la vescica di un bue e un "soldo di strega" che ha l'orlo tagliente come un coltello - con tali soldi le streghe tagliano nella terra le orme degli uomini - e taglio' la terra; con questa e con molti topi riempi' la vescica. Poi vi soffio' dentro finche' non scoppio'.
Allora avvenne un grande prodigio, perche' la terra che era nella vescica si trasformo' in cielo, e per tre giorni piovve a dirotto: i topi divennero stelle o pioggia.
Dopo aver fatto il cielo, le stelle e la pioggia, Diana divento' Regina delle Streghe, fu il gatto che governava le stelle-topi, i cieli e la pioggia.
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Diana e i bambini
Tanto tempo fa, c'era a Firenze una famiglia nobile, diventata cosi' povera che per loro i giorni di festa erano pochi e rari. Tuttavia vivevano nel loro vecchio palazzo (che era nella strada detta la Via Cittadella), assai bello, mostrando alla gente un apparente benessere, mentre in realta' molti giorni non avevano addirittura di che sfamarsi.
Attorno al palazzo c'era un grande giardino, con un'antica statua di marmo raffigurante Diana in corsa, con a fianco un cane, Aveva un arco in mano e sulla fronte una piccola Luna.
Si diceva che di notte, quando tutto e' immoto, la statua prendesse vita e volasse via facendo ritorno al calar della Luna, con il sorgere del Sole.
Questa famiglia aveva due bambini, buoni e intelligenti. Un giorno tornarono a casa con molti fiori e la bambina disse al fratello:
"la bella signora con l'arco deve averne un po'!"
Detto cio', misero dei fiori davanti alla statua e fecero una ghirlanda che il bimbo le pose sulla testa.
Proprio allora il grande poeta e mago Virgilio, che tutto sapeva su Dei e fate, entro' nel giardino e disse:
"Avete fatto l'offerta dei fiori alla Dea nel modo corretto, come facevano nei tempi antichi; cio' che rimane da fare e' pronunciare la preghiera nel modo giusto".
Invocazione a Diana
Bella Dea dell'arco!
Bella Dea delle freccie!
Della caccia e dei cani!
Tu vegli colle stelle
quando il Sole va a dormir,
tu colla luna in fronte
cacci di notte meglio del di'.
Colle tue ninfe al suono
di trombe -Sei la la regina
dei cacciatori - regina della notte.
Tu che sei la cacciatrice
più potente di ogni
cacciator - ti prego
pensa un poco a noi!
Quindi Virgilio insegno' loro anche la scongiurazione da pronunciare quando si vuole fortuna o il possesso di qualche cosa.
Scongiurazione a Diana
Bella Dea dell'arco nel cielo!
Delle stelle e della luna!
La regina piu' potente
Dei cacciatori e della notte
A te ricorriamo,
E chiediamo il tuo aiuto
Che tu possa darci
Sempre la buona fortuna!
Quindi aggiunse la conclusione
Se la nostra scongiurazione
Ascolterai,
E buona fortuna ci darai,
Un segnale a noi manderai!
Delle stelle e della luna!
La regina piu' potente
Dei cacciatori e della notte
A te ricorriamo,
E chiediamo il tuo aiuto
Che tu possa darci
Sempre la buona fortuna!
Quindi aggiunse la conclusione
Se la nostra scongiurazione
Ascolterai,
E buona fortuna ci darai,
Un segnale a noi manderai!
Dopo aver insegnato tutto cio', Virgilio se ne ando'.
Allora i ragazzi corsero a raccontare ai genitori cio' che era accaduto e questi ingiunsero loro di mantenere il segreto, di non proferire parola a nessuno. Ma quale fu il loro sbalordimento la mattina successiva, quando trovarono davanti alla statua un cervo appena ammazzato che forni' loro un bel pasto per molti giorni! Da allora non vollero piu' giocare se prima non era stata devotamente recitata la preghiera.
C'era un vicino, un prete, che odiava le manifestazioni e l'adorazione degli antichi Dei, e tutto cio' che non apparteneva alla sua religione. Un giorno, passando per il giardino, vide la statua di Diana incoronata di rose e fiori. Arrabbiato, vedendo nella strada un cavolo putrido, lo rotolo' nel fango e lo getto' tutto grondante in faccia alla Dea, dicendo:
"Ecco mala bestia d'idolo!
Questo Ë l'omaggio che io ti do,
giacche' il diavolo ti aiuta!"
Questo Ë l'omaggio che io ti do,
giacche' il diavolo ti aiuta!"
Allora il prete senti' una voce dal profondo del fogliame che diceva:
"Bene bene! Io t'avverto
Tu mi hai fatto la tua offerta.
Percio'ti portero'
la tua porzione
della mia caccia. Aspetta
solo domattina e avrai la tua parte."
Tutta la notte il prete ebbe sogni orribili e spaventosi. infine, poco prima delle tre, riusci' ad addormentarsi, ma si sveglio' di soprassalto da un incubo in cui qualcosa di pesante gravava sul suo petto.
E qualche cosa che stava su di lui, cadde e rotolo' sul pavimento.
Si alzo' per raccoglierla e alla luce della luna vide che si trattava di una testa umana mezzo putrefatta.
Un altro prete che aveva sentito gli urli di terrore, entro' e guardando la testa disse: "Conosco quel viso! E' quello di un uomo che ho confessato e che' e' stato decapitato tre mesi fa a Siena!""
Dopo tre giorni il prete che aveva offeso la Dea mori'.
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Questa storia non e' parte integrante del Vangelo delle Streghe, ma uno dei molteplici aneddoti su Virgilio mago. Comunque ha un senso in questo libro, dato che contiene l'invocazione e la scongiurazione a Diana, molto belle e originali.
Diana regina dei Serpenti
Un giorno Melambo (1) chiese a sua madre come mai, sebbene gli fosse stata promessa la conoscenza del linguaggio di tutti gli esseri viventi, non gli era ancora stata concessa.
Sua madre rispose:
"Pazienza figlio! E' aspettando e guardando in noi stessi, che impariamo come apprendere. E tu hai in te stesso il maestro che ti impartisce piu' di quanto credi, se vuoi solo cercare di sentirlo; si, il maestro che ti insegna piu' in cinque minuti, di altri in tutta la vita."
Accadde che una sera Melambo, ripensando a queste parole mentre giocava con un nido di serpenti trovato da un servo in una quercia cava, disse:
<<Mi piacerebbe parlare con voi,
so che voi avete un linguaggio
grazioso come i vostri movimenti
e brillante come i vostri colori.>>
Quindi si addormento' e i serpenti si attorcigliarono ai suoi capelli e cominciarono a leccargli occhi e labbra, mentre la madre cantava:
<<Diana! Diana! Diana!
Regina delle Streghe
e della notte oscura
e di tutta la natura!
Delle stelle e della luna
e di tutta la fortuna!
Tu che reggi la marea,
che risplendi in mare a sera!
Colla luce sulle onde,
sei padrona dell'oceano,
colla tua barca,
fatta a mezza luna,
la tua barca rilucente
Barca e luna crescente (2);
fai sempre volo in cielo, e in terra sulla sera,
e anche a navigare
riflessa sopra il mare,
preghiamo di dare a
questo melambo,
il modo di parlare
di qualunque animale!>>
(1) Nota:
Secondo una leggenda Melambo era un mago e medico di discendenza divina.
(2) Nota dal testo:
appare evidente l'analogia con la barca di Iside.
appare evidente l'analogia con la barca di Iside.
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